Taglio ai risarcimenti RCA: arriva la folle norma retroattiva
La lobby delle assicurazioni colpisce ancora. La commissione giustizia aveva stroncato il ddl concorrenza, ritenendo le norme sulla Rc auto un regalo alle compagnie, ma i relatori del provvedimento Andrea Martella e Silvia Fregolent, vicepresidenti del gruppo Pd a Montecitorio, non ne hanno volute sentire. Lunedì, hanno presentato alle commissioni finanze e attività produttive un emendamento che secondo l’avvocato Marco Bona, esperto di responsabilità civile e risarcimento danni, “conferma la volontà governativa di ridurre drasticamente i risarcimenti”. Non basta: prevede pure che i nuovi criteri valgano con effetto retroattivo. Insomma, incide sui sinistri passati e futuri. Il comma 2 bis recita, infatti, che i parametri previsti dalla nuova tabella unica nazionale (lo strumento per calcolare il valore da attribuire a ogni punto di invalidità causato dall’incidente) “si applicano anche alle richieste di risarcimento del danno pendenti alla data di entrata in vigore della presente legge”. Tuttavia, le assicurazioni premono ancora più forte: si chiede tanto, per ottenere alla fine qualcosa. L’Ania, che le rappresenta quasi tutte (non un colosso come Unipol, comunque anch’esso in pressing), per bocca del presidente Aldo Minucci, vuole tempi di approvazione ultra-rapidi:“Sul risarcimento dei danni biologici da incidenti stradali abbiamo sempre ribadito l’importanza dell’approvazione della tabella in tempi celeri, prevedere che tutto debba ripartire da zero vuol dire che i tempi saranno ancora dilatati”. Alla determinazione e approvazione della tabella “è collegata la definizione del danno non patrimoniale, una componente indispensabile per la riduzione dei prezzi delle Rc auto”. La misura è attesa già dal 2005 e che questo emendamento, “pur non cambiando la norma fa ripartire il tavolo e complica ulteriormente la questione con un passaggio parlamentare”.
UN RIMBORSO UNICO – Tecnicamente, parliamo di “danno biologico come la lesione temporanea o permanente all’integrità psicofisica della persona suscettibile di accertamento medico-legale che esplica un’incidenza negativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato, indipendentemente da eventuali ripercussioni sulla sua capacità di produrre reddito“. La nuova tabella per la quantificazione del danno non patrimoniale mira a prevedere riferimenti unici, fissi e certi per tutto il territorio nazionale in caso di lesioni di non lieve entità derivanti da sinistro stradale. La tabella unica sarà messa a punto da più ministeri al fine di razionalizzare i costi gravanti sulle assicurazioni e sui consumatori (in termini di onerosità delle polizze). Insomma, diciamolo, le compagnie spendono meno, e così le tariffe Rca si dovrebbero abbassare. La tabella, unica per tutto il territorio della Repubblica, riguarderà le menomazioni alla integrità psicofisica comprese tra 10 e 100 punti; il valore pecuniario da attribuire a ogni singolo punto di invalidità comprensiva dei coefficienti di variazione corrispondenti all’età del soggetto leso.
LESIONI GRAVI – I valori economici saranno fondati sul sistema a punto, variabile in funzione dell’età e del grado di invalidità del soggetto leso. Il valore economico del punto è funzione crescente della percentuale di invalidità e decrescente dell’età del soggetto, sulla base delle tavole di mortalità elaborate dall’Istat, al tasso di rivalutazione pari all’interesse legale. Il danno non patrimoniale temporaneo inferiore al 100 per cento è determinato in misura corrispondente alla percentuale di inabilità riconosciuta per ciascun giorno. Ci riferiamo a chi perde un braccio o una gamba, a un tetraplegico.
LESIONI LIEVI – Per le lesioni, invece, di lieve entità derivanti da incidenti stradali, il ddl prevede che il risarcimento del danno biologico sia liquidato per i postumi da lesioni pari o inferiori al nove per cento un importo crescente in misura più che proporzionale in relazione a ogni punto percentuale di invalidità. Il valore del primo punto è pari ad euro 795,91. A titolo di danno biologico temporaneo, è liquidato un importo di euro 39,37 per ogni giorno di inabilità assoluta. Insomma, la ferita non grave. Su cui ci sarebbe molto da ridire, in quanto diverse patologie emergono a distanza di anni, senza essere però risarcite, senza considerare lo choc emotivo che si trascina nel tempo e che non viene indennizzato. Pareva che il governo Monti, con il superbollo e le accise, e con il regalo alle assicurazioni in materia di colpo di frusta, fosse il peggiore degli ultimi 30 anni per gli automobilisti. Pareva. In realtà, il governo Renzi, lo stesso che ha introdotto il bollo per le auto storiche, è ancora più sensibile al richiamo della lobby assicurativa: complimenti.
di E.B.
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